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EFSA: lavori in corso su interferenti endocrini

L’EFSA è attualmente impegnata in una serie di iniziative per sviluppare le conoscenze scientifiche nel campo delle sostanze attive sul sistema endocrino e su questioni connesse quali le relazioni dose-risposta non lineari e la pertinenza biologica nella valutazione dei rischi. Tale lavoro fa seguito a un parere scientifico emanato dall’EFSA nel 2013 nel quale si dava una definizione degli interferenti endocrini.

Le sostanze attive a livello endocrino sono sostanze chimiche che possono interagire o interferire con la normale attività ormonale. Nel parere scientifico del marzo 2013 il comitato scientifico dell’EFSA ha adottato la definizione di interferente endocrino formulata dall’Organizzazione mondiale della sanità: deve esserci una prova ragionevole che la sostanza possa causare un effetto avverso come risultato della sua interazione o interferenza con il sistema endocrino.

Ipotesi sugli “effetti a bassa dose” (cioè quelli che si verificano a livelli inferiori a quelli tipicamente utilizzati nei test tossicologici standard) e i rapporti non lineari dose-risposta delle sostanze chimiche mettono in discussione concetti chiave nel campo della tossicologia e della valutazione del rischio. Benché non trattate nel parere scientifico EFSA del 2013, che era stato prodotto in risposta a specifiche richieste della Commissione europea circa i criteri di individuazione degli interferenti endocrini e l’appropriatezza dei metodi sperimentali, l’EFSA ha riconosciuto nel parere che tali questioni di natura trasversale esigevano una trattazione più approfondita.

Già nel giugno 2012 l’EFSA aveva organizzato un colloquio scientifico per riunire scienziati di punta di tutto il mondo e discutere l’ipotesi della bassa dose. L’Autorità ha dato seguito a questo lavoro nel giugno 2013 commissionando una revisione critica di tutti i dati e gli studi disponibili sui rapporti non lineari dose-risposta di alcune sostanze finalizzata alla valutazione dei rischi per l’uomo nell’ambito della sicurezza alimentare. Il progetto, assegnato all’agenzia francese per la sicurezza alimentare Anses e a quella austriaca AGES, insieme al “Karolinska Institutet” della Svezia e al “National Institute for Public Health and the Environment” (RIVM) dei Paesi Bassi, è tuttora in corso e dovrebbe concludersi entro la fine del 2015.

Incidentalmente, nel corso dei dibattiti avvenuti all’interno del comitato scientifico in preparazione del parere sugli interferenti endocrini del 2013, gli esperti EFSA hanno concluso che era necessario disporre di linee guida su parecchi concetti trasversali utilizzati nella valutazione del rischio che incidono sulla portata dei lavori dell’EFSA. Le linee guida sulla pertinenza biologica, in particolare, mirano a chiarire ulteriormente e creare una visione comune di come il giudizio degli esperti venga utilizzato per decidere sull’utilità dei dati disponibili per una valutazione. Le linee guida affronteranno specificatamente le importanti questioni sollevate durante le discussioni preparatorie al parere sulle sostanze attive sul sistema endocrino circa l’ “avversità” nella valutazione del rischio. Ad esempio, un dato effetto osservato nell’organismo, ad esempio un animale da laboratorio, è avverso o si tratta solo di una risposta adattiva? I dati disponibili (ad esempio, i risultati dei test) possono essere estrapolati all’uomo o a un’altra popolazione specifica sotto esame?

Proseguendo il coinvolgimento dell’Autorità in tale campo, gli scienziati dell’EFSA parteciperanno a una conferenza organizzata dalla Commissione europea il 1° giugno per discutere i criteri per l’individuazione degli “interferenti endocrini”. Il presidente del comitato scientifico prof. Anthony Hardy parteciperà alla conferenza per portare ulteriori approfondimenti sui lavori dell’EFSA. Anche gli scienziati impegnati nella valutazione dei pesticidi metteranno a disposizione le conoscenze nel proprio ambito specialistico. Sempre sullo stesso tema l’EFSA parteciperà a un incontro di aggiornamento e verifica presso il Parlamento europeo.

Queste attività contribuiscono alle conoscenze scientifiche su tali questioni e all’affinamento delle migliori prassi per la valutazione dei rischi a esse associato.

Fonte: http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/150520.htm