Viviamo un periodo dove l’informazione, grazie a internet, ha raggiunto un picco. La gente tende a informarsi di più, soprattutto su internet, dove cerca consigli anche su come dimagrire. Tra i blog e i siti, ma anche nei canali di comunicazione più convenzionali come la tv, girano diete basate su principi non scientifici, ma alquanto “alchelmici” e “pseudofilosofici”. La gente non preparata in tema di nutrizione, si fa abbindolare da queste diete, che promettono di dimagrire in fretta, di combattere il cancro e altri miracoli. Ovviamente queste diete sono a base di bufale, l’ingrediente preferito da simil – dottori e ciarlatani che aspirano ad una fetta di guadagno vendendo diete assurde (se ci fate caso dietro a queste diete ci sono sempre libri, linee guida e prodotti ad hoc consigliati per questa o quella dieta; non deve far riflettere?)
Tra le più famose troviamo la dieta alcalina. Ma cosa vuol dire alcalino? Ogni soluzione ha un suo pH, che può essere acido o basico (o alcalino). Il pH si può misurare con strumenti semplicissimi, che possiamo trovare in farmacia, come la cartina tornasole che vira di colore in base al pH. Il pH, in quanto misurabile, ha una sua scala, che va da pH 0 (una sostanza molto acida) a pH 14 (una sostanza molto alcalina), a pH 7 abbiamo il pH neutro, cioè una soluzione nè acida nè alcalina, come l’acqua pura (semplice H2O).
Anche gli alimenti hanno un pH, ma quasi tutti sono alimenti acidi (pH inferiore a 7) o prossimi alla neutralità, l’unico alimento alcalino (pH maggiore di 7) è l’albume d’uovo. Per maggiori informazioni sul pH di tanti alimenti vi rimando alla pagina della FDA (Food and Drug Administration) che vi darà una panoramica sul pH degli alimenti.
Il nostro corpo, o meglio, il nostro sangue ha un pH lievemente alcalino di 7.4, anche se può variare per brevi spazi di tempo (ad esempio un pH di 7,3 o di 7,5 per alcuni minuti potrebbe non provocare danni particolari) però viene subito riportato nella norma che viene mantenuto stabile grazie a determinati meccanismi. Tra questi meccanismi il “imponente” è la respirazione: espirando (quindi emettendo aria) eliminiamo delle sostanze in modo da riportare il pH nella norma. I nostri polmoni riescono a ripristinare il pH normale in tempi brevissimi (si pensi all’apnea, il respiro «affannoso» che la segue ha questo scopo: i recettori incaricati di regolare la respirazione reagiscono a un aumento dell’anidride carbonica, CO2, che in soluzione abbassa il pH). I reni hanno un ruolo più raffinato: eliminano con l’urina gli elementi che condizionano il pH. Quantitativamente, questi ultimi sono meno di quelli emessi dai polmoni, ma si tratta di sostanze «organiche» non volatili e che quindi non evaporano (si pensi all’ammoniaca dell’urina). Se per qualsiasi motivo il pH del nostro organismo non è stabile (quindi va oltre o sotto la normalità del 7,4) si entra in uno stato patologico: se si va verso l’acidità si parla di «acidosi metabolica», al contrario di «alcalosi metabolica». Sono due condizioni che, in caso non vengano rapidamente risolte, possono portare alla morte in breve tempo (per valori di pH inferiori a 6,8 e superiori a 7,8). Questo sistema tanto complicato di omeostasi (cioè un livello predefinito di alcuni parametri, come la temperatura; la febbre ci fa star male perché la temperatura è superiore a quella ideale per il nostro metabolismo e per le sue reazioni) evita che bevendo una spremuta di agrumi, si possa incorrere in una fatale acidosi metabolica, o che sciogliendo un cucchiano di bicarbonato in acqua alziate il pH del sangue a livelli drastici. Il nostro corpo mette in atto questi meccanismi per correggere piccole variazioni di pH. Quindi possiamo definire l’acqua alcalina, uno dei prodotti venduto a peso d’oro di questa dieta, a base di bufala? Se volete dell’acqua a pH alcalino vi basterà sciogliere un cucchiaino di bicarbonato in acqua (ma non fatelo spesso!).
Il nostro corpo lavora giorno e notte per mantenere un pH stabile attorno a 7.7, allora perché seguire una dieta che vorrebbe alcalinizzare il corpo? Sono tanti i siti pseudoscientifici e i «naturopati» che consigliano una dieta ricca di alcali per migliorare la condizione del nostro organismo ed evitare spiacevoli disturbi; molti fanno risalire l’origine di questa bizzarra teoria alle idee di un certo Robert Young, presunto medico (ha ottenuto una laurea online da un’università non riconosciuta che in seguito è stata chiusa per aver truffato i propri allievi) autore di un libro sull’argomento. Mangiando in particolare frutta (non tutti i tipi), alcuni legumi, ma soprattutto evitando cibi acidi quali la carne, i grassi, i fritti, il nostro corpo ne risulterebbe «alcalinizzato», con un risultato eccezionale sulla salute.
Anche se mangiassimo albume (alimento alcalino), cosa succederebbe al suo arrivo nello stomaco? Il suo pH verrebbe neutralizzato dai succhi gastrici, quindi attribuendogli un pH neutro se non lievemente acido, non influenzando per nulla il pH del sangue. Se il nostro albume, per un caso impossibile, mantenesse il suo pH e arrivasse nel sangue, si instaurerebbero tutti quei meccanismi che abbiamo citato prima, e se non si attivassero, andremmo incontri ad alcalosi metabolica con conseguente morte. Questa dieta ha anche una serie di integratori alcalinizzanti: o sono pillole di nessun valore che servono a “danneggiare” il vostro portafoglio, oppure sono dei veleni, scegliete voi. Sempre meglio evitare.
Gli unici benefici di questa dieta sono legati al fatto che consiglia di mangiare tanta frutta e verdura, e di fare attività fisica; già consigliati dall’OMS e da altre diete più salutari.
Caso strano vuole che il regime alimentare più salutare e consigliato non abbia diritti d’autore, ma sia libero e fruibile: la dieta mediterranea. Questo dovrebbe far riflettere.